Giuseppe Sacheri

Presentazione del Sito ufficiale dedicato al pittore Giuseppe Sacheri
"Poeta prima che pittore, ove la natura comincia a parlare, ove essa comincia il suo canto, egli afferra le spunto e compie trionfalmente l’armonia..."(A. Colasanti, critico d’arte).

Questo è stato Giuseppe Sacheri, grande artista ed amato pittore, affermato marinista e paesaggista, vissuto tra l’800 e il ’900.
I soggetti di marine e di paesaggi si sono susseguiti ed alternati durante i suoi soggiorni a Genova, nel Nord Europa, in Riviera e da ultimo a Pianfei, tra le dolci campagne piemontesi.
Nacque sulle alture di Genova, in vista del porto e dell’immensità del mare. Certamente fin da piccolo nutrì sensazioni che influenzarono in notevole parte la formazione poetica d’artista.
Da uno scritto dello stesso pittore: "Da ragazzo fui per vari anni a Ravenna e forse fu il vento che venendo dal mare, soffiava forte sugli alberi maestosi della Pineta, a suggerirmi di contemplare con amore l’austera maestà di quei posti".
Da quel momento iniziò la sua passione e dedizione per la pittura che lo portò ad una infaticabile interpretazione della Natura in tutte le sue vivide e smaglianti espressioni.
Buona parte della sua esistenza la visse al contatto con il mare, nelle amene località della Riviera, prima a Bogliasco poi a Chiavari. E’ qui che l’artista maturò ulteriore passione per esso e desiderio di proporlo come soggetto nelle sue opere più significative.
Dopo un nuovo soggiorno a Genova, si trasferì a Pianfei, rurale località del Monregalese, dove all’inizio del secolo conobbe la sua futura moglie e dove successivamente ritornò nei periodi estivi per dedicarsi alla pittura.
E’ questo il periodo in cui dipinse in prevalenza il paesaggio campestre nel susseguirsi delle varie stagioni: dalle ridenti colline di questa località, alle solenni montagne che contornano l’orizzonte. E qui, nel tranquillo paesino di quella terra, la morte lo colse all’età di 86 anni, nell’ottobre del 1950. Ad un giornalista che lo intervistò poco prima, confidò: "Sono stato un po’ indisposto, ma fra poco riprenderò i pennelli..."