Età matura

(da un articolo, sulla biografia dell'Artista, a cura di Barbara Viale dell'Universita di Genova pubblicato sul Catalogo delle Mostre di Mondovì e Genova nel 2007)

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Dopo la permanenza a Ravenna, il Sacheri, presumibilmente nel 1980 si trasferì a Torino dove si iscrisse alla Accademia Albertina, frequentando i corsi di figura tenuti dal pittore Lorenzo Delleani, come risulta dall'archivio dell'Accademia in cui il nome di Sacheri compare tra i concorrenti premiati del concorso di Disegno di Figura organizzato durante l'anno accademico 1883-1884. (Se un cruccio ebbe Sacheri, in quel frangente, fu quello di non aver potuto avere come maestro Il Fontanesi, che morirà infatti e Torino nel 1882, da lui molto ammirato e, per certi versi, anche suo ispiratore - M.B).
Visse a Torino fino al 1884, tornandovi successivamente nel 1891-1892.

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Dal 1897 fu presente diverse volte alla Biennale di Venezia (dal 1897 al 1901; dal 1910 al 1914; nel 1920 e nel 1924) e partecipò in più occasioni anche alla Quadriennale torinese, nelle edizioni degli anni 1902,1908, 1919, 1923 e 1927.

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Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, Sacheri soggiornò nei paesi del Nord Europa, in particolare in Olanda e Danimarca, Finlandia, Inghilterra, attirato dalla pittura fiamminga e dalla luce del paesaggio nordico. Si trattò di un'esperienza molto intensa , ripetuta in diverse occasioni, che influì decisamente sulla sua pittura; i dipinti realizzati in questi anni, e quelli nati successivamente ispirandosi ad essi, sono opere di grande forza espressiva e di forte realismo, caratterizzate dall'impiego di densi impasti materici. Queste opere rivelano come Sacheri abbia subito il fascino della natura di quei paesi, e, soprattutto sono una testimonianza della conoscenza dell'opera dei pittori nordici: i nomi ripetuti dalla critica - dal primo Van Gogh a Jacob H. Maris, da Willem Maris a Breitner sino a Mauve – si possono aggiornare con quelli dei belgi Franz Courtens e Ferdinand Khnopff, dell'olandese Mesdag.


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Nel 1906 venne allestita una personale di Sacheri a Weimar, in Sassonia; alcune opere esposte in quell'occasione furono acquistate dal museo della città, entrando a far parte della quadreria permanente.

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Nel 1909 Sacheri espose i dipinti Sensazione di mare, Sensazioni di paesaggio al Salon d'Automne di Parigi; i quadri furono acquistati da un collezionista di Rio de Janeiro. Nello stesso anno partecipò alla X Esposizione d'Arte al Glaspalast di Monaco di Baviera con Notte di luna nel porto , dipinto scelto dalla Giuria della Reale Accademia Albertina di Torino.
Nel 1911 espose alla Permanente di Milano il dipinto Bogliasco, che, nello stesso anno fu destinato al Comune di Milano dalla Società per le Belle Arti e attualmente si trova alla Galleria d'Arte Moderna della stessa città. Nello stesso anno espose a Dresda e a Vienna, città in cui furono organizzate due mostre personali. Nella capitale austriaca espose nuovamente l'anno successivo.
Dal 1911 al 1913 prese parte alle esposizioni della Promotrice di Napoli. Nel 1915 partecipò all'Esposizione Internazionale d'Arte di San Francisco, in California, con il dipinto Solitudine.

Nel 1921 inviò quaranta quadri al Glapalast di Vienna, dodici dei quali entrarono a far parte di collezioni austriache; successivamente, dal mese di dicembre 1921 al gennaio 1922, partecipò alla Mostra d'Arte Italiana a Praga, esponendo 17 dipinti. Nel 1922 espose anche a Lione. L'anno seguente il suo dipinto Tramonto sul mare, entrò a far parte della collezione di arte italiana al museo di Lima.

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Esposta alla I Biennale romana del 1921, l'opera fu scelta e acquistata da Mario Vannini Parenti, incaricato dell'allestimento del museo d'Arte Italiana a Lima, inaugurato l'undici novembre del 1923.
Nel 1926 partecipò alla Prima Mostra d'Arte Marinara a Roma; nel maggio dello stesso anno venne allestita una sua personale, al Salon Chandler di Buenos Aires con 36 dipinti fra paesaggi e marine.
All'estero Sacheri espose anche a Cracovia,Bruxelles e, nel 1938, a Guayaquil, in Ecuador, dove venne organizzata una personale nella Sala dell'Università.

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Nel 1927 lasciò Genova per trasferirsi stabilmente a Pianfei, in provincia di Cuneo, dove trascorse la seconda parte della sua vita.
La sua attività artistica fu portata avanti con passione e, durante il periodo vissuto a Pianfei furono molte le occasioni di partecipazione a mostre e alla vita artistica locale. Espose ancora nelle maggiori città italiane: Torino, Livorno, Chiavari, Genova, Cuneo.
Si spense a Pianfei il 16 ottobre 1950. 5


(da un articolo dei Prof. Leo Lecci e Franco Sborgi dell'Università di Genova pubblicato sul catalogo delle mostre “Un'idea di paesaggio” allestite a Mondovì e quindi a Genova nel 2007.)


“ omissis …”
La sua prima formazione (dell'artista Sacheri) e i suoi riferimenti ad un ambiente stimolante come quello torinese (che lo vide allievo all'Accademia Albertina di Lorenzo Delleani) dovettero certamente influenzare positivamente la prima fase della sua attività degli anni Ottanta soprattutto nell'uso fortemente costruttivo della materia pittorica.
Se si riesce a seguire il percorso ligure dell'artista a partire dagli anni Ottanta-Novanta, attraverso alcuni dipinti in cui è presente la lezione realista,e con una certa puntualità dal 1892, data del suo definitivo trasferimento nel capoluogo ligure – anno in cui, nell'ambito delle celebrazioni colombiane, consegue il premio municipale per il dipinto Genova in Gloria, Il porto di Genova durante le feste colombiane – resta invece più difficile definire la successione di tutta una serie di soggiorni all'estero, in Europa e anche in America, che segnarono fortemente la sua pittura, in particolare quelli in Germania, Belgio, Danimarca, Olanda. Di questi viaggi e delle numerose esposizioni internazionali che scandiscono gran parte della sua carriera servirebbe, anche in questo caso, a fornire una più chiara identificazione del percorso operativo dell'artista.

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Non possiamo dire con sicurezza che lo studio Paesaggio con figure, rintracciato in collezione privata e datato 1891, rappresenti un paesaggio olandese; ma è certo che il dipinto delle collezioni del Quirinale “Skjorringe-Danimarca”, del 1899, documenta uno dei primi soggiorni di Sacheri nell'Europa settentrionale e il suo interesse per il freddo paesaggio nordico. Ma a questa data Sacheri ha già fatto esperienze di viaggio che lo hanno portato oltreoceano. Nel 1886 è esposto alla Promotrice di Torino un Tramonto sull'Hudson-River, testimonianza pittorica di un viaggio statunitense citato dallo stesso Sacheri in un articolo scritto per il “Caffaro” diversi anni più tardi, dedicato alla Promozione genovese del 1897: “.....Ripenso talvolta ai quadri moderni veduti nelle gallerie delle diverse città che ebbi occasione di visitare. Ricordo tra gli altri nella galleria del Metropolitan Museum di New York, "Friedland" di Meissonier, i deliziosi pascoli del Mauve e l'intera collezione moderna di Caterina Wolf. Tutti doni di ricchi signori per formare il Museo. Rammento a Monaco di Baviera la nuova galleria dei moderni pittori, dove è rappresentata l'arte tedesca contemporanea da Piloty a Franz Stuck. Alcuni bellissimi quadri di Micetti ammirai nel museo di Filadelfia….”. L'articolo prosegue con riferimento ai musei di Firenze e di Torino, e la necessità di costituire un museo di arte contemporanea anche a Genova e propone Villetta Di Negro come sede provvisoria, nell'attesa di trovarne una più adeguata.

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Documentabile con certezza è il soggiorno olandese dell'estate del 1911 da cui derivano i diversi dipinti di soggetto nordico presentati l'anno seguente alla Promotrice di Napoli, a quella di Genova e alla X Biennale di Venezia. Nell'ambito di quest'ultima esposizione tra gli 11 quadri esposti figurava “Nel piccolo porto” chiaramente riferibile al soggiorno olandese. E' l'archivio del museo Ricci Oddi a fornirci riscontri precisi. L'8 agosto 1911, Sacheri spedì da Dordrecht al collezionista piacentino una cartolina illustrata, raffigurante in fotografia un tipico mulino olandese.

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Tornato a Bogliasco, il 21 ottobre l'artista scrisse a Ricci Oddi una lettera, con la quale lo invitava a fargli visita, informandolo di aver passato l'estate in Olanda, raggiunta navigando sul Reno.
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Dordrecht, la più antica città delle province d'Olanda, porto sulla Vecchia Mosa, ispirò al pittore un seria di opere: “Mulino a Dordrecht” di proprietà della Galleria d'Arte Moderna di Genova, che lo ha ricevuto tramite una donazione nel 1946, “Mattino a Dordrecht” del Museo Civico di Cuneo, “Presso Dordrecht” e “Schizzo di Molo a Dordrecht!” di collezione privata.
Il fatto che dalla corrispondenzaaa con Ricci Oddi si possa con certezza datare all'estate del 1911 un soggiorno di Sacheri in Olanda, induce a credere che le opere di soggetto danese esposte nel giugndellolo stesso anno alla Promotrice di Genova – Notte in Danimarca, Primavera danese, Notte a Aesnaes Danimarca – siano state eseguite durante o in riferimento ad un altro viaggio, assai posteriore a quello del 1899, e probabilmente da collocarsi intorno al 1910. A questo ipotetico soggiorno dovrebbe riferirsi anche il dipinto Sera in Danimarca.
Ricostruire i diversi viaggi intrapresi da Sacheri nel nord Europa è particolarmente importante poiché proprio dai soggiorni fra Germania, Danimarca e Paesi Bassi, nasce un nuovo modo di fare pittura e di interpretare il paesaggio che lo distingue nettamente dagli altri pittori paesisti attivi in Liguria. Alcuni elementi, in particolare sembrano derivare da queste esperienze del nord: innanzitutto l'atteggiamento di moderato simbolismo che investe drammaticamente la natura e le rare figure nelle opere cosiddette olandesi. Un simbolismo che si traduce nella inquieta cupezza del paesaggio ( si pensi al tema replicato in forme diverse dell'Isola degli appicati: esposto alla Biennale di Venezia del 1910, e poi in altra versione a Livorno alla galleria Bottega d'arte nel 1928) così affine nello spirito alla visionarietà di molti artisti del nord.
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…omissis...

Non sono, questi, che alcuni esempi delle considerazioni che si possono fare su un personalità così articolata come quella di Giuseppe Sacheri: un personalità che per essere più adeguatamente collocata nel contesto della cultura artistica ligure ed italiana necessità di essere ricostruita nell'insieme del suo percorso attraverso l'incrocio della opere con i dati documentari e, più complessivamente, ricostruendo sia l'ampio itinerario espositivo, sia il frammentario contesto di riferimenti bibliografici e testimoniali.
L.L e F.S